Architettura

Da roccaforte a dimora reale

All'inizio, fine del XII secolo, il Castello di Moncalieri era una roccaforte presso la quale trovarono rifugio i primi moncalieresi, fuggiti da Testona nella guerra con Chieri. 

L'imponente struttura architettonica, tipica caratteristica di quella che in passato era una residenza regale di considerevole interesse, anche se non ostenta lo sfarzo di altre residenze sabaude presenti sul territorio piemontese.

Facendo un salto nella storia rileviamo che agli inizi del 1200 si ergeva, alta nella cittadina fortificata di Moncalieri, un castello fornito di ponti levatoio, fossato, merli e due torri rotonde: probabilmente esse corrispondevano a quelle attualmente visibili in facciata. Fu fatto costruire nel 1277 da Tommaso III di Savoia, detto "Tommasino".

Nel corso dei secoli il Castello subì notevoli modifiche ed ampliamenti dovuti all'acquisto di terreni e case limitrofe. In particolare c'è stata la trasformazione di parte del bosco, retrostante il castello, in giardini e frutteti con piante di mandorle, pesche e ciliegie. Questa trasformazione rientra nel piano di ampliamento della struttura voluto da Jolanda di Valois, moglie di Amedeo IX "il Beato". In seguito a questi interventi assunse l'aspetto di dimora ducale e dove si stipulò, nel 1475, il "Trattato di Moncalieri" tra la Duchessa Iolanda, Carlo, Duca di Borgogna e Galeazzo Sforza Duca di Milano.

Nella prima metà del Cinquecento il castello fu dimora saltuaria grazie allo scarso interesse di Emanuele Filiberto Testa di Ferro. Conobbe una stagione florida con Carlo Emanuele I che diede inizio ai lavori di ricostruzione ed ampliamento dell'antico maniero, modificandone il suo aspetto da fortezza ad autentica dimora reale, su disegno di Carlo di Castellamonte dopo aver acquisito anche i terreni limitrofi.

Gli interventi proseguirono con Vittorio Amedeo e Cristina di Francia figlia di Enrico IV di Francia; cominciarono poi con il figlio Carlo Emanuele II raggiungendo così, nell'arco di una sessantina di anni l'attuale configurazione planimetrica inglobando al suo interno l'antico maniero medioevale.

L'ispiratore di questi interventi fu padre Costaguta, religioso di grande cultura e di gusto estetico, al quale vennero affidati i lavori di ampliamento e di riallestimento del Castello, prima di cadere in disgrazia ed essere allontanato dalla corte.

Ritornando alle varie fasi di interventi sul castello di Moncalieri va evidenziata la parte più cospicua dei lavori che fu eseguita durante la reggenza di Cristina di Francia: la zona collinare fu allestito a verde,  mentre la corte interna del castello rimase aperta verso il retrostante bosco e giardino quasi a voler definire il tutt'uno con il paesaggio.

Chi guidò la realizzazione di questi interventi? La risposta è di un esperto, l'architetto Francesco Pernice che spiega: "Fu chiamato a corte l'architetto messinese Filippo Juvarra, la cui straordinaria capacità sta nella aver saputo trovare questo equilibrio tra magnificenza e sontuosità, tra fantasia e rigore stilistico, in un momento in cui il Barocco lascia il posto ad una esigenza di classicismo. In questo ambizioso disegno rientrava il programma della "Corona di Delitiae" delle residenze regali di Stupinigi, Venaria, Villa della Regina, nonché gli interventi nella città di Torino e sui suoi edifici".

Anche il Castello di Moncalieri risentì di questo benefico influsso artistico e nel corso del XVIII secolo venne arricchito e completato da arredi e vide interventi di illustri architetti: Benedetto Alfieri, Francesco Martinez, Baijs e Revelli; sul parco intervennero Bernard e Quarini. Nel castello di Moncalieri lavorarono anche illustri incisori, pittori, stuccatori e impresari come Bonzanigo, Cignaroli, Tesio, Collino, Grossi.

Alla fine del '700, sotto la reggenza di Vittorio Emanuele I, vi furono opere di restauro: le gallerie vennero arredate con grandi quadri raffiguranti le gesta dei regnanti fu rifatto l'imponente Scalone principale.

Ulteriore ammodernamenti furono ordinati da Carlo Alberto e successivamente dal figlio Vittorio Emanuele II, che fece realizzare l'appartamento destinato a lui e alla moglie, la regina Maria Adelaide. Ci furono interventi significativi anche nei cortili laterali, che assunsero precise configurazioni attraverso la costruzione dei muri di sostegno e la costruzione di nuovi fabbricati laterali, a Est e ad Ovest del Castello.

A guidare questi lavori fu Giuseppe Devers che diede una particolare impronta di gusto eclettico tipico della seconda metà dell'Ottocento.