Sabato 12 aprile è una data speciale per il grande Parco del castello reale.
Alle 10,30 c'è l'apertura ufficiale di questo straordinario spazio green con l'inaugurazione degli ambienti completamente recuperati dal Comune di Moncalieri. L'aspetto che caratterizza questo importante area è Il Bosco del Re.
L'apertura avviene dopo un anno e mezzo di lavori, nell'area collinare che sovrasta la Residenze reale riconosciuta Unesco Patrimonio dell’Umanità.
I cittadini hanno a disposizione circa sette ettari di verde da esplorare e da vivere, impreziositi da alcuni edifici storici restituiti alla loro bellezza, come la Torre del Roccolo e la Casa del Vignolante, sui quali sono stati effettuati significativi interventi.
La Torre del Roccolo a lungo è stata utilizzata per la caccia; la Casa del Vignolante, serviva a custodire l’uva prodotta dai vigneti del re, a testimonianza della presenza di questo tipo di coltivazione. Poi c’è il laghetto che è il regno delle ninfee.
Quella del Parco del Castello è una rinascita che ha avuto inizio nel 2018 con un protocollo di intesa che trasferiva la proprietà del Parco dal Demanio alla Città. I lavori, iniziati nel 2023, sono stati resi possibili grazie a un investimento di circa 2,6 milioni di euro di cui 2 milioni dal Pnrr che hanno toccato la componente arbustiva e floreale e la rifunzionalizzazione delle opere architettoniche presenti (Torre del Roccolo, Ninfeo e Casa del Vignolante), oltre il ripristino della sentieristica e del laghetto. Oltre un milione e mezzo dell’investimento è stato dedicato proprio alla parte naturalistica, con la riscoperta degli antichi percorsi, la lotta alle piante invasive, la riqualificazione delle aree a verde che permettono una passeggiata in luoghi che per secoli sono stati vissuti solo dai Reali.
“L’area boschiva è stata ripristinata tutelando l’impianto originario e la biodiversità, mentre la creazione del giardino è stata realizzata con la supervisione costante di un team di agronomi, creando un perfetto equilibrio fra bosco naturale e area fruibile al pubblico”, spiega Angelo Ferrero, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Moncalieri.
Il Parco del Castello reale di Moncalieri è aperto per tutto il periodo estivo dal venerdì alla domenica dalle 8 alle 20.
Si accede da due ingressi. Il principale si trova in viale Rimembranza; il secondario è in strada Santa Brigida 3. All’ingresso ci sono delle stazioni di ricarica per e-bike.
Il Castello reale di Moncalieri è dotato di un grande parco, che nato come "Giardino alla Francese" ha successivamente assunto le caratteristiche del "Giardino all'Inglese"; è di proprietà del Comune di Moncalieri, che lo ha ottenuto dall’Agenzia del Demanio.
E' uno straordinario polmone verde, che ospita una notevole varietà di piante, eredità di Casa Savoia, che a metà dell' Ottocento fece mettere a dimora ventimila alberi di 97 specie diverse, molte delle quali autoctone.
Nel parco sono presenti due caratteristiche costruzioni: la Torre del Roccolo, che a lungo è stata utilizzata per la caccia e la Casa del Vignolante, che serviva a custodire l’uva prodotta dai vigneti del re, a testimonianza della presenza di questa coltivazione. Poi c’è un laghetto che è il regno delle ninfee.
Il parco disegnato originariamente dall'architetto paesaggista Michel Bénard, fu rimodellato nell’Ottocento con la realizzazione dello specchio d'acqua delle due costruzioni, tra nuovi boschetti e percorsi irregolari.
Il parco del castello diventa cosi patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale ed entra a far parte dell’area MaB, Parco Collina del Po.
Michel Benard corona il percorso dei giardinieri francesi a Torino iniziato nel 1651 con Jacques Gelin, dando corpo ai più rilevanti complessi piemontesi realizzati nel Settecento, ognuno dotato di uno spiccato carattere particolare, tra i quali il giardino radiale della juvarriana Palazzina di caccia di Stupinigi (1740), il parco collinare del castello reale di Moncalieri (1761)
A Moncalieri, vincolato dall’orografia collinare e dall’impianto terrazzato preesistente con un colpo da maestro libera la corte dal giardino, traslato di un livello in luogo dei boschetti, e progetta un sistema di grandi terrazzamenti con belvedere sommitale, collegati da grandi scaloni laterali, poi non realizzati. Al piano del parterre un sistema di berceaux con struttura metallica consente di proseguire nel giardino – in asse – i lunghi percorsi delle gallerie, dando respiro alle promenades.
Nota tratta dal volume Giardinieri di Francia alla corte di Torino; autore Paolo Cornaglia per Politecnico di Torino.