Moncalieri

Moncalieri città piena di risorse, tutte da scoprire

Moncalieri è la prima città per popolazione (59.000 abitanti) della provincia di Torino, dopo il capoluogo; ed è la quinta dell’intero Piemonte.

Pur essendo geograficamente molto vicina a Torino, ha una sua precisa fisionomia ed identità, e una vita per molti versi autonoma, che le deriva 1) dal dinamismo di chi la abita e di chi in questa città opera e fa impresa; 2) dalla storia che ha alle spalle.

Moncalieri è infatti una città con un buon sistema imprenditoriale, che trova spazio in due distinte aree industriali, che spazia in diversi settori, anche se l’eccellenza è nel design e nell’automotive, Un’area industriale è nella zona occidentale del territorio: zona Carpice; l’altra zona industriale, maggiore per dimensioni, è nella zona sud del territorio: zona Sanda –Vadò.

L’economia di Moncalieri è anche un terziario dinamico, dove i negozi di vicinato riescono a vivere, anzi a convivere, in alcune parti del territorio, con i più recenti e sempre più massicci insediamenti commerciali. L’economia di Moncalieri è anche fatta da un’agricoltura che continua ad avere un ruolo attivo, con forme intensive nella zona collinare e con forme miste in pianura, dove vi sono ancora alcuni allevamenti di bovini.

Moncalieri ha una forte vivacità culturale, che si manifesta in una serie di manifestazioni ed eventi di grande rilevanza e che è espressa da un buon numero di associazioni attive in diversi ambiti artistici; dalla danza, alla musica, alla letteratura, al teatro.

Una storia che ha radici nel X secolo


Le origini di Moncalieri risalgono al X secolo. Il primo nucleo di cittadini era a Testona, dove vi sono ancora tracce di un tipico villaggio longobardo. Si trattava di un luogo interessante perché posto in pianura e quindi era particolarmente adatto per l’agricoltura, ma aveva alle spalle una difesa naturale come lo è la collina. Proprio per questa sua posizione e fertilità era ambita, tanto da essere per un tempo sotto il Vescovo di Torino.

All’inizio del XIII secolo Testona era sotto l’influenza di Asti e fu attaccata dalle truppe di Chieri, di cui era acerrima nemica.

Il villaggio fu semidistrutto e gli abitanti che si salvarono si spostarono sulle pendici del Monte Calvo e cosi nel 1227 diedero vita a Moncalieri.

Ben presto si rivelo un luogo strategico, perché l’attraversamento del Po rappresentava un passaggio obbligato in cui confluiva la circolazione tra Torino, il Piemonte meridionale e la Liguria.

 Ancora prima dell’arrivo dei tentenesi, Moncalieri esisteva come minuscolo agglomerato intorno a tre elementi: la casa-forte in cima all'altura (che diventerà poi il castello reale dei Savoia), il convento francescano e l'ospizio Sant'Egidio, che apparteneva ai Templari, i quali,  nel 1255, fecero edificare un ponte in pietra, nello stesso punto dove c’è attualmente il “ponte vecchio”, che si affaccia su piazza Caduti per la Libertà.

Moncalieri si sviluppava territorialmente in più direzione proporzionalmente alla crescita della sua popolazione. Cosi il suo perimetro urbano fu diviso in quattro quartieri, delimitati dalla cinta  muraria entro la quale si accedeva attraverso quattro porte: Mediolansensis, Taurinensis , Piacentina e Rivigliasca.

Il centro della vita era Piazza Maggiore (ora piazza Vittorio Emanuele); intorno ad essa furono edificate, in tempi diversi due chiese, San Francesco e Collegiata Santa Maria della Scala e il palazzo comunale.

Dalla piazza partivano, parallele tra loro, le vie che la connettono ancora oggi alla pianura, alla collina e al fiume e alle strade verso Torino e Piacenza: sono le attuali via San Martino, via Santa Croce, via Principessa Clotilde, oltre alle laterali via Real Collegio e via Alfieri. Il centro di Moncalieri allora, come desso, è collegato da vicoli e scalette, che lo rendono particolare ed affascinante, anche se non comodissimo da raggiungere.

Moncalieri città fortemente sabauda


Nel 1286 ci fu un atto fondamentale per i destini futuri di Moncalieri: il Consiglio della Città giurò fedeltà ad Amedeo V di Savoia, ribadito  nel 1418, quando  Amedeo VIII ricevette il giuramento di fedeltà della Città. Dal canto loro diversi discendenti di Casa Savoia ebbero attenzioni e fecero realizzazioni a favore della città Due per tutte: nel 1619, per celebrare le nozze tra il principe ereditario Vittorio Amedeo I e Maria Cristina di Francia, fu ampliata Piazza Maggiore;  all’inizio dell’800 Carlo Alberto creò la fondazione del Real Collegio

 Si spiega cosi perché i destini e la vita di Moncalieri siano stati strettamente legata alle vicende sabaude e al castello reale,  che a più riprese fu oggetto di importanti interventi e utilizzato come residenza. 

(La storia e le vicende del Castello  sono narrate nella sezione specifica del sito).


Moncalieri, un beato come patrono


Dalla storia medievale, trae origine anche il patrono di Moncalieri. E’ Beato Bernardo, non un principe della chiesa, anzi neppure un santo. La città lo ha scelto soprattutto per una questione di simpatia umana e di gratitudine verso un cavaliere che ritornava dalle Crociate e che si trovò a transitare per le polverose strade di questo territorio, proveniente da Genova, dove aveva contratto la peste. Si sentì male e il manipolo di uomini che lo accompagnava chiese ed ottenne ospitalità nel convento dei Padri Francescani. Il 15 luglio 1458 il principe tedesco Bernardo, marchese di Baden, morì di peste. Nel giorno dei suoi funerali si narra di un miracolo compito a vantaggio di un uomo che da tempo aveva perso l’uso delle gambe; successivamente  gli vennero attribuiti altre guarigioni. Cosi  la comunità moncalierese, in segno di gratitudine,  decise di nominarlo protettore della Città. 

In suo onore, ogni anno, il 15 luglio Moncalieri celebra la festa patronale, che è accompagnata da una suggestiva processione storica, che si snoda dal Centro storico sino al quartiere di Borgo Aje, dove negli anni '60 è stata costruita una chiesa dedicata a Beato Bernardo, sotto una forte spinta popolare di devozione nei confronti del Patrono.

Moncalieri, prima ad avere treni e luce e acquedotto

Nel XIX secolo tra Moncalieri e Torino furono creati degli innovativi servizi di trasporto; prima il servizio di omnibus e nel 1848 il primo tratto delle ferrovie in Italia, che fu accompagnato dal detto popolare “Da Turin a Moncalè tut i asu a van a pè”

Moncalieri, nel 1887,  fu il primo centro della provincia torinese ad essere dotato di illuminazione elettrica: nel 1909 ci fu l'inaugurazione dell'acquedotto municipale, con la costruzione della storica fontana in piazza Vittorio Emanuele, che nel corso dei decenni ha cambiato diverse collocazioni.

 

Nel XX secolo Moncalieri, grazie alla sua lussureggiante collina e al suo microclima, visse una importante stagione come luogo di villeggiatura per le famiglie dell’aristocrazia e dell’alta borghesia torinese, che trascorrevano la bella stagione nelle ville e nelle case rurali, che in quell’epoca erano contornate da vigneti, che producevano un buon vino rosso e persino da uliveti, che permettevano di ottenere un olio di ottima qualità. Entrambe queste coltivazioni, anche se in modo isolato, sono state riprese in questi ultimissimi anni da alcuni imprenditori agricoli, che hanno voluto recuperare una tradizione che sembrava persa.

In conclusione Moncalieri è una città che vive in un’area metropolitana, a forte vocazione industriale, che ha saputo mantenere un carattere sabaudo e conservare le specificità del suo territorio e la forza della posizione geografica che occupa. Una città tutta da vedere, da scoprire e da vivere.