Curiosità

Le scappatelle del Re accettate a Corte, 

severamente fustigate dal Cappellano 

Famose, ripetute  e conosciute da tutta la Corte, le avventure amorose di re Vittorio Emanuele II. La prima grande infatuazione il giovane Vittorio Emanuele la ebbe per una procace attrice di teatro, Laura Bon, la quale dietro le insistenze dell'allora Principe lasciò le scene e dopo un po' si stabilì addirittura in un alloggio che le fu messo a disposizione nel Castello di Moncalieri. La relazione proseguì a lungo, anche dopo il matrimonio con Maria Adelaide. Vittorio Emanuele e l'amata Laura Bon si incontravano sovente nel Giardino delle Rose e dove la Regina li sorprese in tenere effusioni: si racconta che Maria Adelaide, prese atto senza minimamente drammatizzare.

Le avventure di Vittorio Emanuele non erano però accettate da tutti; a criticarle fu il cappellano di Corte, il teologo padre Federico Albert, sacerdote molto stimato da re Carlo Alberto. Il religioso durante una predica pre-pasquale del 1852, tenuta presso il Castello di Moncalieri, alla presenza della famiglia reale e dunque delle stesso Sovrano, pronunciò parole esplicite e severe contro la figura dell’adultera e contro l’adulterio. Questa omelia provocò del risentimento a Corte contro il sacerdote che apparteneva alla parte più illuminata del clero piemontese. Per evidenziare la qualità della sua figura, ricordiamo che padre Federico Albert fu fondatore delle Suore Vincenzine di Maria Immacolata e che nel 1987 è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II.

Generosità dei Savoia verso i moncalieresi

Diverse sono le lettere indirizzate al Sindaco della Città di Moncalieri con cui le diverse amministrazioni legate al Re ed ai principi di Casa Savoia comunicano la concessione di sussidi per persone indigenti moncalieresi: la prima di queste è datata 2 febbraio 1865 e proviene dalla “casa Militare di S.M. – il primo ufficiale d’ordinanza” ed è firmata “E. Nasi”: si tratta di Enrico Teodoro Nasi,  ufficiale decorato per il suo valore sul campo di battaglia, nato a Moncalieri nel 1814. L’alto ufficiale comunica l’accoglimento da parte del Re di un sussidio a seguito di domanda a causa di “angustiose circostanze” fatta da “certa vedova Gabbia Latterina di Moncalieri” . 

La sovvenzione concessa è di lire 20 e si concretizza con un un vaglia postale inviato all'allora Sindaco di Moncalieri per dare seguito alla disposizione sovrana.

Votiamo per salvare lo storico soffietto del nostro castello

Sosteniamo il recupero di uno storico il "soffietto" camino del Castello Reale dando un voto all’Art Bonus. L'appello, che noi sosteniamo, viene dal direttore della residenza cittadina, dott. Riccardo Vitale.

L’obiettivo del restauro è riportare all’antico splendore il soffietto e lo scopino, elementi che fanno parte di un set da camino.

Nell'ambito del restauro sono previste indagini non invasive per approfondire la tecnica di esecuzione e i materiali costitutivi dei due manufatti. Il soffietto presenta entrambe le parti a fondo nero: su una faccia mostra una scena con personaggi, imbarcazioni, architetture e vegetazione ispirata al mondo cinese; sull’altra un motivo decorativo a volute dorato. Impreziosiscono l’oggetto intarsi in madreperla in parte ancora conservati.

Dall’inventario dei beni conservati negli appartamenti del Castello di Moncalieri risulta che entrambi gli oggetti sono già presenti negli inventari dei beni di Dotazione della Corona nel 1880.

Il set da camino rientra in quel gusto per le cineserie, in voga presso la corte sabauda sin dal terzo decennio del Settecento, quando Pietro Massa, specializzato in “pitture alla cinese”, iniziò a lavorare per i reali palazzi nei riammodernamenti promossi da Carlo Emanuele III.

Un restauro più che mai necessario, visto che attualmente sia il soffietto che lo scopino sono coperti da depositi che non permettono una piena leggibilità della superficie.

Chi vuole partecipare a questa utilissima azione di salvaguardia si affretti a votare su Art Bonus, bisogna votare entro il 1° marzo 2024.

Ultima visita di un Savoia al Castello: il principe Aimone negli appartamenti dei suoi avi

Il legame tra i discendenti di Casa Savoia e il castello di Moncalieri continua ad essere intenso.

L’ultimo discendente della storica famiglia reale ad aver visitato la residenza sabauda è stato il Principe Aimone di Savoia, che ha varcato l’ingresso del castello a fine luglio 2022.

Ad accoglierlo e a fare gli onori di casa è stato il colonnello Andrea Intermite, Comandante del 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte”. Nella sua visita il Principe Aimone Savoia ha visitato gli appartamenti reali, che ancora conservano la memoria dei suoi avi: da Vittorio Emanuele II ad Amedeo, Duca d’Aosta e poi Re di Spagna, che proprio a Moncalieri aveva trascorso la sua infanzia insieme ai fratelli Umberto, Maria Clotilde, Maria Pia e Oddone. Ciò è stato possibile grazie disponibilità dell’architetto Riccardo Vitale, direttore del Castello. Prima di congedarsi il Principe ha ricevuto in dono dal colonnello Intermite la riproduzione di una storica stampa che ritrae il castello di Moncalieri.


Il volume "Di Castello in Castello" gli dedica pagine importanti

Castello di Moncalieri protagonista in una interessante raccolta di 17 importanti manieri 

Diciassette racconti che ruotano intorno ad altrettanti castelli sono al centro del libro "Di Castello in Castello" di Riccaro Marchina (editore Neosedizioni). Vicende contemporanee o antiche ma con un medesimo filo conduttore: i manieri hanno tutti un’anima che, come la luna piena che decide sulle maree, scatena passioni, ridesta ricordi, fa ribollire il sangue, fa succedere cose…strane.

Nel castello c’è sempre una principessa da salvare, un mostro da sconfiggere, un mistero da risolvere ma, soprattutto, in ogni castello, ovunque si trovi e in qualunque condizione versi, regna l’incantesimo, che ci conduce a scoperte piccole e grandi e mette in collegamento il presente al passato, grandi personaggi storici ad anime più ordinarie.

Come scrive Beatrice G.M. Del Bo nella prefazione, «il castello è stata ed è una straordinaria fonte di ispirazione artistica e letteraria, come testimonia una volta di più questa silloge che del castello fa il suo perno se non tematico sicuramente scenografico».

I castelli protagonisti dei racconti oltre al Castello di Moncalieri sono quelli di:

Vignale, (Alessandria), Capriglio (Asti), Moncucco (Asti), Toledo (Castiglia La Mancia, Spagna), Piea (Asti), Castellengo (Biella), Roccolo (Cuneo), Saluzzo (Cuneo), Manta di Saluzzo (Cuneo), Castello di Briona (Novara), Santa Severa (Roma), Castel dell’Ovo (Napoli), Castel del Monte (Andria), Monteserico (Potenza), Trezza (Catania), Scilla (Reggio Calabria), Altenburg (Germania), Chillon (Svizzera).

 Ogni racconto contenuto tra queste pagine interpreta un’idea particolare di castello, ne fa creatura vivente, non soltanto teatrale palcoscenico o muto osservatore. Autrici e autori ci traghettano in mondi paralleli, in tempi lontani, creano atmosfere nuove, originali, inconsuete e piene di sorprese.

 Il volume è realizzato a cura di Riccardo Marchina e contiene  racconti di: Mara Barazzutti, Giovanni Balcet, Elena Biondo, Giovanni Casalegno, Luigi Colasuonno, Angela Del Grosso, Emanuele Di Nunzio, Licia Guiati, Riccardo Marchina, Giuseppe Milano, Alex Miozzi, Patrizia Monzeglio, Daniela Peira, Vito Quagliara, Marlene Ravetti, Franca Rizzi Martini, Claudia Villero.

Prefazione di Beatrice G.M. Del Bo (Università degli studi di Milano)

Copertina di Gianni Chiostri

 I diritti d’autore saranno devoluti all’associazione International Help onlus a sostegno delle sue attività umanitarie.

 

"Di Castello in Castello" - 160 pagine - € 16,00

 www.neosedizioni.it - Ufficio Stampa, Emanuele Rebuffini 338/3542780